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Lo Stund Up Paddle può essere suddiviso essenzialmente nelle seguenti specialità:

- Il Cruising, o diporto, consiste nel pagaiare piacevolmente lungo la costa; è divertente e gratificante e costituisce anche un ottimo allenamento di fitness. Il Sup permette infatti di rafforzare tutti i distretti muscolari del corpo e di bruciare i grassi.
- Il Racing si compone di diverse specialità, sia di breve che di lunga distanza, per permettere ai supper di sfidarsi su itinerari prefissati.
- Il waveriding, molto entusiasmante e divertente, consiste nel cavalcare le onde, anche quelle più piccole, con tavole di grandi dimensioni.
- Il Down Wind (sottovento) è una specialità che consiste nell' effettuare lunghe escursioni spinti dalle onde e dal vento a favore, come facevano i nativi delle isole del Pacifico ai tempi di James Cook.
In conclusione, lo Stand Up Paddle costituisce un'attività fisica completa, capace di sviluppare le abilità ginniche e la coordinazione, esercitando in modo efficiente tutte le regioni muscolari del corpo.

Nel SUP si usa una tavola composta da diverse parti:
- il deck è la parte superiore della longboard ed è l'area dove si posiziona il "supper" per pagaiare;
- il bottom è la parte posteriore della tavola, dove sono poste le pinne, che assistono il supper nelle manvore e aiutano a mantenere la rotta;
- il rail è il bordo della tavola;
- il nose corrisponde alla parte anteriore, o prua, mentre la tail è la parte opposta, detta anche poppa;
- il rocker è la curvatura.
Vi sono diversi tipi di tavole da SUP, che vengono diversamente forgiate dagli shaper a seconda della specialità (Cruising, Wave, ecc.) o della forma fisica dell'atleta. Le tavole da Stand Up Paddle si dividono in 4 categorie:
- surf, più corte e dalla forma appuntita ai lati, adatte per cavalcare agilmente le onde, ma poco indicate sull'acqua ferma;
- allround, ideali per i principianti grazie alla loro versatilità che garantisce buone prestazioni in tutte le condizioni;
- touring, generalmente più grandi per assicurare la stabilità durante le lunghe escursioni;
- windsurfing, che consentono di assemblare il rig da windsurf nell'apposita scassa.
Un dato che qualifica ulteriormente una tavola da SUP è il volume, che indica il peso del supper che essa è in grado di tollerare senza affondare, distribuito per lo spessore, che ne influenza la galleggiabilità.
Il leash è il laccetto che serve a tenere la SUP board agganciata alla caviglia della gamba che rimane sulla coda della tavola; esso deve avere una lunghezza preferibilmente superiore alla tavola stessa di 30/40 cm.
Per quanto riguarda la pagaia, la sua lunghezza è molto importante per evitare di arcuare la schiena in avanti o all'indietro; essa deve essere adeguata all'altezza del supper e viene approssimativamente determinata allungando un braccio in tutta la sua estensione.

Lo stad up paddling, noto anche come SUP (che sarebbe il suo acronimo) è uno sport acquatico simile al surf da onda e al windsurf, ma meno dinamico.
Il guidatore della paddle, cioè della tavola, è in piedi su di essa in modo stabile, e rema con una lunga asta appositamente creata per questo sport, procedendo sull'acqua grazie a questa tavola. La tavola è chiamata longboard, in quanto generalmente più lunga e robusta di quelle da surf o da windsurf, mentre l'asta è a tutti gli effetti una pagaia. Come molto altri sport, lo stand up paddling richiama appassionati da discipline sorelle, come appunto il kite, il windsurf o il surf da onda, e funziona molto bene come tenuta di allenamento per gli sportivi di questi ambiti, che magari scelgono di praticare un po' di Sup per rinforzare i muscoli delle braccia e migliorare l'equilibrio, tenendosi in allenamento nei periodi di lontananza dallo sport principale.

Lo Stand Up Paddle è ormai diventata una disciplina sportiva molto apprezzata e in continua diffusione, con un numero di seguaci che cresce molto rapidamente, anche in Italia. Tra i motivi della sua espansione vi è l'ampia scelta di materiali per l'attrezzatura, finalizzata alla ricerca di soluzioni innovative, come la realizzazione di tavole sempre più leggere, per rendere la pratica accessibile a tutti.
Il carattere "crossover" di questo sport è in grado di catturare l'interesse di appassionati di altre discipline più dinamiche, come il Windsurfing o il Kiteboarding, solo per fare qualche esempio, e la sua adattabilità a qualsiasi specchio d'acqua attira surfisti che non tollerano di dover attendere le circostanze più adatte alla propria attività sportiva acquatica, garantendo una continuità nell'allenamento.
Un'altra qualità da non trascurare del SUP, anche nella forma del "cruising", è il fattore divertimento e la possibilità, grazie alla tavola lunga, di cavalcare onde più piccole.
La pagaia permette di perfezionare l'equilibrio e la coordinazione, ma la sua utilità non si esaurisce qui; essa consente infatti di eseguire particolari manovre, servendo anche come una sorta di pinna in movimento nel corso della surfata.

Per prendere parte a questa disciplina, anche soltanto una volta, bastano sostanzialmente una tavola adeguata ed una pagaia. La tavola per il Sup dev'essere della giusta misura, e possibilmente studiata per far comprendere anche ad un principiante assoluto dov'è il punto corretto per posizionare i piedi. Di solito, per questo motivo, le tavole hanno un contrassegno centrale, che indica dove stare per non squilibrare il baricentro. Il materiale di una tavola da Sup può essere la resina epossidica con fibra di vetro, il legno o addirittura il carbonio, soprattutto se si parla di tavole professionali. La pagaia può essere di acciaio, alluminio o carbonio, e questo ovviamente condiziona la sua pesantezza.
Il vantaggio economico del Sup, anche se praticato occasionalmente, è che non bisogna dotarsi di un particolare abbigliamento tecnico: bastano i propri vestiti o il costume. Tuttavia, per precauzione è sempre meglio, anche se si nuota bene, indossare un giubbotto salvagente (alcune scuole di surf o centri di diving lo impongono per legge), perché non si sa mai come si potrebbe cadere in acqua.

Ci sono tre tipi di tavole da stand up paddle: da surf, completo e da acqua piatta (o da gara).

Stand up paddle Surfing Sup Italia

SUP è l'acronimo di Stand Up Paddle, una versione del surf da cui eredita la peculiarità di trovarsi in posizione eretta su una tavola lunga (longboard), muovendosi per mezzo di una pagaia, che consente l'avanzamento della tavola.
Si tratta di una disciplina aperta a persone di ogni età e corporatura, facile da imparare, in grado di dare grandi soddisfazioni e di divertire.
Prerogativa di questo sport è quella di adattarsi ad ogni tipo di superficie d'acqua.

Alcuni cenni storici sullo Stand Up Paddle

Le origini dello Stund Up Paddle risalgono al 1778, quando, secondo i diari dell'inglese James Cook, il primo europeo ad esplorare le remote isole Hawaii, alcuni indigeni usavano vogare stando in piedi su tavole di grandi dimensioni, cavalcando le onde con successo.
Secondo altre fonti, lo sport è nato intorno alla metà del secolo scorso a Waikiki, sempre nelle isole Hawaii, ad opera di istruttori di surf che volevano seguire più da vicino gli aspiranti surfisti e scattare loro foto ravvicinate e particolarmente suggestive.
In seguito, vari surfisti, come Dave Kalama, riconobbero il valore di questa variante del surf definita "Beachboy Surfing" per la sua prerogativa di cavalcare le onde servendosi di una pagaia per le manovre.
Dopo un periodo di fermo, coincidente con la rivoluzione della shortboard degli anni '70, il beachboy surfing tornò in auge grazie a Laird Hamilton che, ispirandosi agli istruttori hawaiani, affinò la pratica e la forma dell'attrezzatura.

Lo Stand up paddle, o come è più facile sentirlo chiamare SUP (si pronuncia comunque SAP) si tratta di uno sport acquatico di scivolamento su tavola, consiste infatti nel rimanere in piedi ben in equilibrio su di una tavola mentre con l'ausilio di una pagaia si rema è di uno sport emergente a livello mondiale con un forte patrimonio Hawaiano e Polinesiano, nella lingua Hawaiana “Hoe he'e Nalu”.

Nonostante non vi siano data e luogo certi dell'origine di questa attività, le uniche documentate presenze del SUP nella storia sono state scritte dal Capitano James Cook nel lontano 18° secolo infatti si evince dalle sue memorie di bordo, di aver avvistato uomini Polinesiani intenti a pescare tra scogliere e mari poco profondi, pagaiando in piedi su di una rudimentale tavola, la stessa cosa venne riportata da Robert Louis Stevenson e Jack London all'inizio del 20° secolo.

E' intorno al 1950 nel crescente boom turistico del dopoguerra a Waikiki che aveva inizio una rivoluzionaria novità, la nascita del surf, le navi da crociera Matson sbarcavano migliaia di americani affamati di forti emozioni sulle spiagge, molti dei quali con il sogno di riuscire a cavalcare tra le onde dell'oceano cimentandosi nella nuova disciplina del surf.

Fu' questa una miniera d'oro per moltissimi BeachBoys locali di Waikiki I quali in breve tempo tramutarono una passione in lavoro diventando ottimi istruttori e guide del neonato sport chiamato SURF, ma chi ebbe spirito di avventura in un nuovo campo entrò a far parte della leggenda Duke Kahanamoku ed i suoi fratelli, i quali diedero il via alla nascita del Surf creando in breve tempo un nutrito gruppo di professionisti della tavola.

Gli incidenti erano molto comuni per I BeachBoys intenti nell'insegnamento del Surf ai turisti o per fotografare grandi set di onde il piu vicino possibile, ciò era molto pericoloso.

Era necessario quindi trovare una soluzione agli incidenti e rendere il Surf di facile ed intuitivo apprendimento per i principianti cosi che si potessero appassionare dopo i primi progressi e ritornare nelle spiagge delle Isole Hawaii.

Non si ha idea di chi fosse ma uno di questi BeachBoys si mise in piedi su di una sequoia ed imbracciata una pagaia si mise a remare per dimostrare la sua bravura ai suoi amici.

L'idea era nata ora andava smussata e cavalcata, alcuni insegnanti iniziarono a utilizzare tavole di grandi dimensioni per insegnare e far divertire le molteplici persone che affollavano le spiagge, di la a breve si vide la nascita dello Stand Up Paddle, per molto tempo questo modo di cavalcare le onde fu utilizzato principalmente come mezzo di salvataggio lungo le spiagge e per la realizzazione di filmati e fotografie mozzafiato e di notevole impatto visivo.

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Il Sup nella storia

Alcune tradizioni a metà tra il leggendario e il letterario dicono che John Cook, un esploratore che sbarcò alle Hawaii negli anni '70 del XVIII secolo, vide dei nativi hawaiiani in piedi su queste lunghe tavole, che si spostavano pagaiando. Ovviamente presso quelle popolazioni la tavola era un mezzo strettamente funzionale, usato soprattutto per spostarsi in zone più pescose, e la nascita del Sup come sport dovrà aspettare gli anni Cinquanta del XX secolo.
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Riscoperta del paddling e successo di questo sport

Attualmente lo stand up paddling è praticato non solo da molti professionisti del settore che hanno necessità di tenersi in allenamento e mantenere sotto controllo il fisico, ma anche da numerosi amatori e profani del surf che lo trovano un modo molto elementare di iniziare ad approcciarsi a queste discipline. In realtà, il Sup richiede una discreta dose di forza per pagaiare e un buon controllo del proprio corpo
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Dove fare Sup in Italia

Anche in Italia, ovviamente, il fenomeno sta spopolando, e molte persone si avvicinano a questo sport anche soltanto nello spazio di una vacanza. Praticamente tutti o quasi i centri convenzionati per apprendere le tecniche del surf hanno a disposizione un numero di tavole per il Sup di varie misure. Per i principianti assoluti che non vogliono in nessun modo misurarsi con correnti o con un vento più deciso, forse il miglior mare dove praticare Sup è l'Adriatico
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Cosa serve per fare Sup

Per prendere parte a questa disciplina, anche soltanto una volta, bastano sostanzialmente una tavola adeguata ed una pagaia. La tavola per il Sup dev'essere della giusta misura, e possibilmente studiata per far comprendere anche ad un principiante assoluto dov'è il punto corretto per posizionare i piedi. Di solito, per questo motivo, le tavole hanno un contrassegno centrale, che indica dove stare per non squilibrare il baricentro.
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